Gonfiore e dolore addominale? IBS o Blastocystis hominis? Scopri la verità
Un’infezione da Blastocystis hominis, soprattutto se associata a disbiosi intestinale e sintomi gastrointestinali come diarrea, dolore addominale e gonfiore, può essere confusa con la sindrome dell’intestino irritabile (IBS).
Dott. G. Eros Buonarota - Biologo Nutrizionista | Certified Functional Medicine Pratictioner
9/2/20255 min read


Blastocystis hominis è uno dei parassiti più comuni che si possono riscontrare nei risultati degli esami delle feci, ma spesso anche uno dei più fraintesi. Per alcune persone, si manifesta con dolori intestinali, gonfiore e reazioni alimentari. Per altri, fa semplicemente parte del normale microbiota e non causa alcun problema. La letteratura però evidenzia una prevalenza significativamente maggiore di Blastocystis nei pazienti con IBS rispetto ai controlli, con un rischio relativo aumentato di diagnosi di IBS in presenza di infezione da Blastocystis (1,2,3,4)
Cos'è Blastocystis Hominis ?
Blastocystis hominis è un protozoo unicellulare che colonizza comunemente il tratto intestinale umano e animale. La sua trasmissione avviene principalmente per via oro-fecale, spesso attraverso acqua o alimenti contaminati, con una prevalenza maggiore nei paesi in via di sviluppo e in condizioni igieniche precarie (5,6). La ricerca è ancora divisa sul fatto che si tratti di un commensale innocuo o di un fattore scatenante di sintomi simili alla sindrome dell'intestino irritabile, problemi di istamina e infiammazione. Nella mia pratica clinica, ho visto entrambi gli scenari: a volte è irrilevante, altre volte è solo un tassello di un puzzle intestinale molto più grande.
Come si Identifica ? Quali sono i Sintomi ?
La rilevazione di Blastocystis hominis si basa principalmente sull’esame microscopico diretto di campioni fecali, con colorazioni permanenti (come Lugol o Gram), oppure tramite coltura su terreni specifici. Tuttavia, le tecniche molecolari come la PCR in tempo reale rappresentano oggi il metodo più sensibile e specifico per la diagnosi, con una sensibilità superiore rispetto alla microscopia tradizionale (7,8,9). Anche i più moderni test fecali sul Microbiota riescono ad indentificarne la presenza. I sintomi associati a Blastocystis hominis sono variabili e spesso aspecifici. I più comuni sono dolore addominale, diarrea, gonfiore addominale, nausea e flatulenza. In alcuni casi possono comparire sintomi extraintestinali, come lesioni cutanee, prurito perianale e, raramente, febbre o perdita di peso (10,11). E come già accennato prima, esiste una possibile associazione con sindrome dell’intestino irritabile e malattie infiammatorie intestinali, ma la patogenicità rimane oggetto di dibattito (12,13).
La Blastocystis è la vera causa dei miei sintomi?
Non tutte le infezioni da Blastocystis hominis necessitano di trattamento. Prima di concentrarti sull'eliminazione di Blastocystis, non trascurare il quadro generale dell'intestino. La ricerca dimostra che in molte persone è innocua, mentre i sintomi sono spesso causati da squilibri intestinali, coinfezioni o infiammazioni. La sovrapposizione sintomatologica tra blastocistosi e IBS è ampia: entrambi i quadri possono presentare dolore addominale, alterazioni dell’alvo e gonfiore. Inoltre, la disbiosi intestinale indotta o associata a Blastocystis può contribuire alla patogenesi e alla persistenza dei sintomi, mimando il profilo infiammatorio e microbico tipico dell’IBS (14,15).
Blastocystis e disbiosi
La coesistenza di infezione da Blastocystis hominis e disbiosi intestinale ha implicazioni cliniche che dipendono dal contesto sintomatologico e dal sottotipo del parassita. Nei soggetti asintomatici, la colonizzazione da Blastocystis è frequentemente associata a una maggiore diversità microbica, con abbondanza di taxa benefici come Clostridia, Faecalibacterium e Bacteroides, e una riduzione di Enterobacteriaceae; questo profilo è generalmente considerato indicativo di un microbiota sano e può essere associato a una migliore integrità della barriera intestinale e a una modulazione antinfiammatoria della risposta immunitaria (16,17,18,19).
Al contrario, nei pazienti sintomatici o infettati da sottotipi patogeni, si osserva una riduzione della diversità batterica e un aumento di batteri potenzialmente pro-infiammatori come Enterobacteriaceae ed Escherichia-Shigella, con una diminuzione di Bifidobacterium e Faecalibacterium prausnitzii, batteri noti per le loro proprietà protettive e antinfiammatorie (20,21,22). Questo quadro di disbiosi può favorire l’insorgenza o il peggioramento di sintomi gastrointestinali, come diarrea, dolore addominale e gonfiore, e può essere correlato a condizioni come la sindrome dell’intestino irritabile o le malattie infiammatorie intestinali.
Opzioni di Trattamento
I farmaci comunemente utilizzati per il trattamento dell’infezione da Blastocystis hominis sono principalmente metronidazolo, trimetoprim-sulfametossazolo e paromomicina (23,24,25). La scelta del farmaco dipende dalla gravità dei sintomi, dalla presenza di altre cause di sintomatologia gastrointestinale e dalla risposta alle terapie precedenti. Metronidazolo è storicamente il farmaco di prima linea, somministrato tipicamente a dosi di 250 mg tre volte al giorno per 7-10 giorni negli adulti. Tuttavia, recenti studi hanno evidenziato una variabilità nell’efficacia, con frequenti fallimenti terapeutici e resistenze in alcuni sottotipi di Blastocystis (26). Uno studio clinico con controllo placebo (un vero e proprio gold standard nella scienza) ha confrontato il metronidazolo ed un placebo in 76 pazienti sottoposti solo a screening per B. hominis (gli altri pazienti che presentavano più coinfezioni sono stati esclusi dallo studio). Nel gruppo a cui era stato somministrato metronidazolo, l'80% ha mostrato la scomparsa del B. hominis dai campioni di feci. Fantastico, vero? Un nuovo test dopo sei mesi, però, ha rilevato che solo il 48% del gruppo che aveva ricevuto l'antibiotico aveva effettivamente eliminato l'infezione (27).
Trattamenti erboristici per l'infezione da Blastocystis hominis
Qualsiasi cosa che debella i microbi potrà avere degli effetti negativi sull'organismo. Un punto essenziale è ricostruire se stessi prima di passare alla fase di eliminazione. È comune che le persone desiderino la panacea immediata per guarire il loro intestino, ma spesso i fattori legati allo stile di vita non vengono nemmeno presi in considerazione. Ci sono alcuni fattori da prendere seriamente in considerazione quando si valuta una strategia per affrontare le infezioni intestinali, come l'alimentazione ed il corretto stile di vita, perchè un problema importante è lo stress che gli antimicrobici (o antibiotici) esercitano sul corpo. Se a questo stress si aggiunge un intestino infiammato, è la ricetta per un possibile disastro.
Non esistono attualmente raccomandazioni da parte di società scientifiche internazionali o linee guida ufficiali sull’uso di rimedi erboristici o oli essenziali per il trattamento dell’infezione da Blastocystis hominis. Tuttavia, diversi estratti vegetali hanno mostrato attività anti-Blastocystis , come aglio (Allium sativum) e zenzero (Zingiber officinale), che hanno mostrato efficacia in vivo su modelli murini, con riduzione della carica parassitaria e miglioramento dei parametri infiammatori intestinali (28,29). Anche l’estratto acquoso di Origanum majorana ha dimostrato un’efficacia quasi sovrapponibile a quella della nitazoxanide in vitro (30). Studi clinici hanno evidenziato che anche alcuni probiotici come Saccharomyces boulardii e Lactobacillus acidophilus hanno avuto un beneficio sintomatico ed una riduzione dell’infiammazione intestinale nei pazienti con blastocistosi, anche in assenza di eradicazione parassitologica completa. Gli effetti collaterali sono rari e generalmente limitati a disturbi gastrointestinali lievi (31,32).
Conclusioni
In definitiva, la presenza di Blastocystis hominis non è una condanna né un verdetto definitivo. In molti casi si comporta come un ospite silenzioso, che non dà alcun problema. In altri, può peggiorare un intestino già in difficoltà e amplificare sintomi spiacevoli. Il punto chiave è questo: non basta eliminare il parassita, bisogna ripristinare l’equilibrio dell’intestino. Un microbiota sano, una barriera intestinale forte e uno stile di vita equilibrato sono spesso la vera “cura” a lungo termine, più ancora del farmaco o del rimedio erboristico giusto. Prima di pensare a Blastocystis come al nemico numero uno, chiediti: “Sto facendo abbastanza per rafforzare il mio intestino?” La risposta a questa domanda potrebbe essere il passo più importante del tuo percorso di guarigione.


