Candida Intestinale e Istamina: un Legame Nascosto che Potrebbe Spiegare i Tuoi Sintomi Persistenti!

Scopri il legame tra Candida intestinale, SIFO, Biofilm e intolleranza all'istamina: sintomi, cause e come riconoscere una disbiosi che spesso passa inosservata.

Dott. G. Eros Buonarota - Biologo Nutrizionista | Certified Functional Medicine Pratictioner - Milano

9/11/20255 min read

La sovracrescita di Candida si riferisce all'espansione patologica di specie del genere Candida, in particolare Candida albicans, che normalmente colonizzano le mucose (orale, gastrointestinale, vaginale) come commensali. In condizioni di equilibrio, la presenza di Candida è controllata dal sistema immunitario e dalla competizione con la flora batterica residente. Tuttavia, fattori come immunosoppressione, uso di antibiotici, corticosteroidi, diabete, alterazioni del microbiota o presenza di protesi possono favorire la proliferazione eccessiva del fungo, portando a infezioni superficiali (come la candidosi orale o vaginale) o, nei casi più gravi, a infezioni invasive (1,2,3,4,5,6,7,8,9,10,11,12). La sovracrescita di Candida si manifesta clinicamente con sintomi e segni specifici a seconda della sede: ad esempio, nella bocca si osservano placche biancastre facilmente asportabili (mughetto), mentre a livello vaginale si possono avere prurito, bruciore e leucorrea. Il passaggio dalla forma commensale a quella patogena è mediato da cambiamenti morfologici (transizione da lievito a ifa), formazione di biofilm e produzione di fattori di virulenza che danneggiano i tessuti e attivano la risposta infiammatoria.

SIFO (Small Intestinal Fungal Overgrowht)

La SIFO (Small Intestinal Fungal Overgrowth) è una condizione caratterizzata da una crescita eccessiva di funghi, principalmente del genere Candida, nel piccolo intestino, associata a sintomi gastrointestinali come gonfiore, dolore addominale, diarrea, meteorismo e malassorbimento (13,14,15). A differenza della sovracrescita di Candida nelle mucose (come candidosi orale o vaginale), la SIFO riguarda specificamente l’ambiente del piccolo intestino, dove normalmente la presenza di funghi è limitata e controllata dal microbiota e dal sistema immunitario. La distinzione tra SIFO e altre forme di sovracrescita microbica (come SIBO) è fondamentale per una gestione mirata, dato l’ampio overlap sintomatologico.

Se soffri di problemi intestinali cronici e sospetti squilibri fungini,un test adeguato, può fare la differenza. Scegliere il test giusto aiuta a scoprire problemi nascosti e guida verso un approccio più mirato ed efficace alla guarigione.

Sintomi e segnali di una sovracrescita di Candida

Gonfiore dopo aver mangiato carboidrati, annebbiamento mentale o dolori muscolari occasionali? Questi possono essere tutti segnali di una proliferazione di Candida. I sintomi tipici di Small Intestinal Fungal Overgrowth (SIFO) e di sovracrescita di Candida nell’intestino tenue sono prevalentemente gastrointestinali e comprendono gonfiore, dolore addominale, diarrea, meteorismo, eruttazioni, dispepsia, nausea e malassorbimento. Questi sintomi sono spesso aspecifici e persistenti, con una significativa sovrapposizione con altre forme di disbiosi intestinale come SIBO, rendendo la diagnosi differenziale complessa (13,14,15). La candidiasi intestinale classica si manifesta tipicamente in pazienti immunocompromessi o con gravi alterazioni del microbiota. I sintomi principali sono diarrea prolungata, crampi addominali, perdita di peso, anemia, febbre e, nei casi gravi, complicanze locali come ulcerazioni, sanguinamento, ostruzione o perforazione intestinale. In questa forma, sono frequenti anche segni sistemici e manifestazioni infiammatorie (16,17), come prurito anale persistente, brain fog (nebbia mentale, affaticamento e scarsa concentrazione.

Biofilm di Candida: resistenza ai trattamenti

Sia nel contesto di SIFO che di candidiasi intestinale, la Candida è in grado di formare un biofilm sulle superfici mucosali del tratto gastrointestinale. Un biofilm è una comunità strutturata di cellule microbiche (in questo caso, fungine) aderenti tra loro e alla superficie ospite, immerse in una matrice extracellulare composta da polisaccaridi, proteine e DNA. Questa matrice protegge le cellule da fattori ambientali, dal sistema immunitario e dagli agenti antimicrobici (18,19,20). La formazione del biofilm rappresenta un importante fattore di persistenza e resistenza terapeutica nelle infezioni da Candida, che rende più complicato il trattamento.

Come sapere se è presente un biofilm di Candida?

Quando si valuta la storia di un paziente e i sintomi che presenta, è impossibile stabilire con certezza se sia presente un biofilm di candida. Si sospetta che i biofilm possano svolgere un ruolo nel caso in cui:

  • Lo stesso approccio terapeutico non produce miglioramenti che siamo abituati a vedere in paziente simili e con le stesse problematiche.

  • Ci sono valori di laboratorio superiori e/o oltre i normali intervalli di crescita eccessiva di Candida

  • Il paziente è stato sottoposto a cicli di terapia antimicrobica e antimicotica senza successo, sia farmaceutica che erboristica, oppure entrambe.

Se è presente uno di questi, a volte tutti e tre, si può sospettare la presenza di biofilm e trattarlo di conseguenza.

Candida e Istamina

Un'altra condizione che presenta una sintomatologia che può sovrapporsi a quella della SIFO e della candidiasi intestinale (gonfiore, dolore addominale, diarrea), ma spesso si distingue per la presenza di sintomi extraintestinali quali cefalea, flushing, orticaria, ipotensione, sintomi respiratori, prurito, affaticamento e disturbi neurologici, è l'intolleranza all'istamina, una condizione caratterizzata da un disequilibrio tra l’accumulo di istamina (proveniente dagli alimenti ed una produzione endogena) e la capacità dell’organismo di degradarla. Questi sintomi sono spesso considerati correlati all’assunzione di alimenti ricchi di istamina e alla ridotta attività della diamino ossidasi (DAO) (21,22), un deficit che può essere di origine genetica, farmacologica, patologica o legato a disbiosi intestinale (23,24,25,26). Ciò che spesso viene trascurato è che la Candida può anche innescare il rilascio di istamina attraverso l'attivazione del sistema immunitario, danni intestinali e carenza di nutrienti. La candida attiva i mastociti , cellule immunitarie che agiscono come sentinelle alla ricerca di pericoli (27).

  • Quando vengono attivati, i mastociti degranulano , rilasciando istamina e altri messaggeri infiammatori (28).

  • Ciò può creare un'ondata di istamina , soprattutto se associata ad altri problemi come carenze nutrizionali o fattori genetici.

La presenza di SIFO o sovracrescita intestinale di Candida può contribuire allo sviluppo di intolleranza all’istamina, principalmente attraverso il meccanismo della disbiosi intestinale. La disbiosi, che include sia alterazioni batteriche che fungine, è associata a una ridotta attività della diamino ossidasi (DAO), l’enzima chiave per la degradazione dell’istamina a livello intestinale. Studi recenti hanno evidenziato che la disbiosi, con aumento di microrganismi patogeni e riduzione di batteri benefici, favorisce l’accumulo di istamina e la comparsa di sintomi correlati all’intolleranza, anche in assenza di deficit genetico di DAO (25,29). In particolare, la sovracrescita di Candida (e altri funghi nel piccolo intestino) può alterare la barriera intestinale e la composizione del microbiota, promuovendo una maggiore permeabilità e una risposta infiammatoria che riduce l’attività enzimatica della DAO. Questo processo facilita l’assorbimento sistemico di istamina e la manifestazione di sintomi gastrointestinali ed extra-intestinali tipici dell’intolleranza all’istamina.

4 fattori scatenanti dell'intolleranza all'istamina:

  • Squilibri del microbiota : batteri, Candida, parassiti, danni intestinali

  • Iperattivazione dei mastociti – spesso dovuta a stress immunitario cronico, esposizione ad antigeni

  • Carenze nutrizionali , in particolare vitamine del gruppo B, zinco, SAMe

  • Genetica , ad esempio scarsa metilazione o attività della DAO

Molti pazienti rientrano in più di una di queste 4 categorie, il che rende la situazione cronica e spesso complicata

Conclusione

In sintesi, la disbiosi indotta da SIFO o candidosi intestinale può essere un fattore predisponente per l’intolleranza all’istamina, soprattutto nei pazienti con sintomi gastrointestinali persistenti e non spiegati da altre cause. Se soffri di gonfiore inspiegabile, disturbi digestivi ricorrenti o sintomi come nebbia mentale, orticaria o stanchezza cronica, potresti non essere semplicemente “stressato” o “intollerante a qualcosa”. Potrebbe esserci molto di più dietro. La sovracrescita di Candida e la SIFO, spesso ignorate o confuse con altre disbiosi, possono alterare profondamente l’equilibrio intestinale e compromettere la capacità del tuo corpo di gestire l’istamina. Capire questo legame è il primo passo verso una diagnosi più precisa e un approccio terapeutico realmente efficace. Non ignorare i segnali del tuo intestino: potrebbe essere proprio lui a chiederti aiuto.