SIBO da Idrogeno Solforato: la causa nascosta dei tuoi disturbi intestinali (e perché i trattamenti classici non funzionano)
Il nemico invisibile dietro gonfiore, nebbia mentale e affaticamento : Scopri cos’è la SIBO ad idrogeno solforato, i sintomi, le cause e come trattarla naturalmente con dieta, antimicrobici e supporti mirati.
Dott. G. Eros Buonarota - Biologo Nutrizionista | Certified Functional Medicine - Milano
10/22/20257 min read


Se stai lottando contro gonfiore, nebbia mentale, affaticamento, stanchezza cronica o disturbi digestivi che durano da mesi o addirittura anni, ed ogni trattamento per l'intestino irritabile (IBS) o SIBO che hai provato non ti hanno portato a miglioramenti, non sei il solo. Molte persone raggiungono un "limite massimo di trattamento", in cui i sintomi migliorano fino ad un certo punto, ma non si risolvono mai completamente, perchè forse la causa sottostante non viene affrontata i modo corretto.
Una causa trascurata? L' "intolleranza allo zolfo" , in particolare nel contesto della SIBO da idrogeno solforato, nota anche come SIBO da H₂S . Questa forma di SIBO coinvolge i batteri intestinali che producono alti livelli di gas di idrogeno solforato, che può causare sintomi persistenti e rendere meno efficaci gli approcci antibiotici o antimicrobici standard. Mentre molti protocolli per il trattamento della SIBO si concentrano sulla predominanza di idrogeno o di metano , la SIBO ad idrogeno solforato richiede un approccio più articolato, che affronti le sue particolari specifiche.
Cos'è la SIBO ad Idrogeno Solforato ?
La sindrome da sovracrescita batterica intestinale (SIBO) caratterizzata da produzione di idrogeno solforato o solfuro è una variante di SIBO in cui la sovrabbondanza di batteri nel piccolo intestino porta ad una fermentazione patologica con produzione significativa di gas, in particolare idrogeno solforato (H₂S). Questa condizione è sostenuta da un aumento di batteri specifici e solfuro-produttori come ad esempio Escherichia coli, Klebsiella, Proteus mirabilis, Desulfosarcina widdelii, Desulfobulbus oligotrophicus, che intensificano le vie metaboliche del solfuro di idrogeno, metabolizzano substrati contenenti zolfo e generano questo gas, correlando con sintomi come dolore addominale, diarrea e gonfiore (1,2,3). La presenza di H₂S in eccesso è correlata a sintomi gastrointestinali quali dolore addominale, diarrea, gonfiore e distensione, spesso più pronunciati rispetto alle forme classiche di SIBO. Studi recenti hanno dimostrato che la produzione di H₂S è associata a una ridotta diversità microbica e a una predominanza di ceppi specifici di Escherichia coli e Klebsiella, che alterano la rete microbica intestinale (2,3). Il pattern sintomatologico può sovrapporsi a quello della sindrome dell’intestino irritabile con predominanza di diarrea (IBS-D), dove la produzione di H₂S può essere un marker distintivo (4).
Che cos'è l'acido solfidrico ? E l'intolleranza allo Zolfo ?
L’acido solfidrico (idrogeno solforato, H₂S) è un gas prodotto fisiologicamente nell’intestino sia dalle cellule dell’ospite sia, in modo più rilevante per la SIBO, dai batteri intestinali attraverso la fermentazione di composti contenenti zolfo, come solfati, solfiti e aminoacidi solforati. I principali produttori microbici di H₂S nel tratto intestinale sono i batteri solfato-riduttori (SRB), come Desulfovibrio spp., e altri batteri che metabolizzano la cisteina e la taurina (5,6,7,8). Il ruolo patogenetico dell’H₂S è duplice: a basse concentrazioni può avere effetti protettivi sulla mucosa e modulare l’infiammazione, mentre a concentrazioni elevate può danneggiare la barriera mucosale, alterare la motilità intestinale e favorire processi infiammatori (9,10). L’intolleranza allo zolfo, invece, non è riconosciuta come entità clinica nella letteratura medica.Tuttavia, esistono reazioni avverse a specifici composti contenenti zolfo, come i solfiti, che sono additivi alimentari e possono causare reazioni di ipersensibilità (11,12). È importante distinguere tra reazioni ai composti contenenti zolfo (come solfiti, sulfonamidi, tiuramici, ecc.) e una presunta “intolleranza” all’elemento zolfo stesso, che è essenziale per la vita e presente in molti aminoacidi e proteine. Le reazioni avverse sono quindi legate a specifiche molecole e non all’elemento zolfo in quanto tale (13,14,15).
Sintomi della SIBO ad idrogeno solforato
In che modo la SIBO ad idrogeno solforato si differenzia dalle altre forme di SIBO?
La SIBO a idrogeno (SIBO) si manifesta spesso con sintomi quali gonfiore e diarrea.
La SIBO a metano (IMO) è comunemente associata alla stitichezza.
La SIBO ad idrogeno solforato (ISO) può causare abitudini intestinali variabili, come un mix di diarrea e stitichezza, insieme a dolore addominale più intenso e affaticamento. Non si presenta sempre con il sintomo classico di gas con odore di uova marce. È noto anche che il suo impatto sistemico possa scatenare anche sintomi neurologici, come nebbia mentale, affaticamento, vertigini, mal di testa, disturbi dell'umore. Intolleranze alimentari, come sensibilità ad alimenti ad alto contenuto di zolfo, come ad esempio uova, aglio, cipolle, verdure crucifere come il cavolo riccio e proteine in polvere che contengono gli amminoacidi cisteina e metionina. Intolleranze agli integratori, come bassa tolleranza agli integratori a base di zolfo, come NAC, glutatione, acido alfa-lipoico e antimicrobici a base di aglio che contengono l'intero bulbo d'aglio (16,17,18,19,20).
La letteratura più recente sottolinea come la sovrapproduzione di idrogeno solforato nel contesto di SIBO sia correlata ad una ridotta diversità microbica e ad una dominanza di ceppi specifici, con impatto diretto sulla severità dei sintomi (6,7,8,21).
Cause principali della SIBO a idrogeno solforato
Per maggiori approfondimenti sulla SIBO, puoi leggere gli altri articoli che trovi qui nel blog, o su altre piattaforme, ma riassumendo :
Migrazione dei batteri dall'intestino crasso: la maggior parte dei batteri si trova normalmente nell'intestino crasso (colon), il 90% del nostro microbiota è contenuto li. Tuttavia, se la motilità intestinale rallenta o la valvola ileocecale (la "porta" unidirezionale che separa intestino tenue e quello crasso) non funziona correttamente, questi batteri possono risalire nell'intestino tenue. Una volta lì, possono iniziare a proliferare e produrre gas in eccesso.
Proliferazione di batteri già esistenti : alcuni batteri produttori di idrogeno solforato vivono già nell'intestino tenue in piccole quantità. Ma fattori come una dieta ricca di alimenti ricchi di zolfo, stress o antibiotici possono eliminare o ridurre i batteri "buoni" dando così la possibilità di prendere il sopravvento a questi microrganismi. Quando l'equilibrio del microbiota si altera, si crea un ambiente perfetto per lo sviluppo della SIBO.
Esposizione a batteri nocivi presenti in cibo e acqua (ingeriti): in alcuni casi, i batteri che producono idrogeno solforato possono essere introdotti anche dall'esterno, attraverso cibo o acqua contaminati. Ad esempio, se è presente una condizione di ipocloridria, ad esempio a causa di un uso frequente di PPI , o per lo stress, questi batteri nocivi possono sopravvivere nello stomaco e raggiungere l'intestino tenue, dove possono causare disagi.
Diagnosi e Test del respiro
La diagnosi di questa variante di SIBO si basa su test del respiro specifici per H₂S (non sempre facilemente reperibili) e sull’analisi molecolare del microbiota intestinale. Il test del respiro per la SIBO è un test semplice e non invasivo che misura la produzione di gas nel tratto digerente. Durante il test, si assume una soluzione zuccherina, in genere lattulosio, glucosio o fruttosio (puoi leggere l'articolo qui), che non viene completamente assorbita nell'intestino tenue. I batteri in eccesso fermentano questo zucchero, producendo gas come idrogeno, metano e acido solfidrico. I campioni di respiro vengono raccolti a intervalli regolari, ogni 15-20 minuti per 2-3 ore, per monitorare i livelli di gas.
Il problema dell'idrogeno solforato
L'idrogeno solforato, purtroppo, è molto più complicato da rilevare rispetto agli altri gas. La maggior parte dei breath test misurano solo idrogeno e metano, quindi, spesso la crescita eccessiva di idrogeno solforato può non essere rilevata. In questi casi, spesso si osserva un andamento "piatto", in cui i livelli di idrogeno e metano rimangono bassi per l'intera durata del test (in genere 120 minuti), anche quando la persona presenta chiari sintomi di SIBO. Ciò accade perché alcuni batteri convertono l'idrogeno in idrogeno solforato, nascondendoli nei test standard. Cosa verificare nei breath test standard per SIBO a idrogeno e metano :
Modelli di gas: un aumento minimo (1-4 ppm) o una linea piatta nei livelli di idrogeno e metano nonostante sintomi significativi potrebbero essere un indizio.
Correlazione clinica: presenza di sintomi correlati, come gonfiore, distensione, dolore addominale, stitichezza, diarrea, un caratteristico odore di "uovo marcio" nell'alito o flatulenza e altri sintomi sistemici che abbiamo elencato sopra.
Come Gestire questo tipo di SIBO? Trattamenti naturali
I passaggi chiave per l'eradicazione naturale della SIBO causata da idrogeno solforato prevedono :
Una dieta a basso contenuto di zolfo e a bassa fermentazione: ridurre i carboidrati fermentabili e gli alimenti ad alto contenuto di zolfo (come aglio, uova, cavolo, rucola, cavoletti di Bruxelles, aglio, cipolla, porro, scalogno) per limitare la produzione di gas.
Antimicrobici a base di erbe : a base di singole erbe, come ad esempio origano, per ridurre i batteri che producono idrogeno solforato.
Supportare i percorsi di disintossicazione dallo zolfo: migliora l'eliminazione dello zolfo e riduce la riacutizzazione dei sintomi con nutrienti come il molibdeno, un oligoelemento che alimenta l'enzima solfito ossidasi, contribuendo a convertire il solfito in solfato benefico (il dosaggio e la tempistica devono essere personalizzati e sempre supervisionati da un professionista e dal tuo medico, in quanto un dosaggio eccessivo può causare sintomi simili a quelli della disintossicazione).
Rompere i biofilm : incorporare un distruttore di biofilm, per aiutare gli antimicrobici a raggiungere ed eliminare i batteri in modo più efficace.
Ripristinare la motilità compromessa: utilizzare procinetici naturali come ad esempio lo zenzero, per stimolare il complesso motorio migratorio e prevenire le ricadute.
Ricostruire il microbiota intestinale: introducendo prebiotici come GOS e probiotici come Lactobacillus plantarum quando tollerati per ripristinare l'equilibrio microbico e favorire la salute del rivestimento intestinale.
In alcuni casi però, anche dopo un trattamento antimicrobico e un'attenta reintegrazione di zolfo, può succedere che i sintomi persistano. Ciò può essere dovuto alla presenza e coesistenza di SIBO a metano o idrogeno, candida o proliferazione fungina, intolleranza all'istamina, quindi è necessario affrontare questi aspetti con un piano completo e a 360° per una graduale riparazione intestinale, in modo da ottenere risultati duraturi.
Conclusione
La SIBO a idrogeno solforato rappresenta una delle forme più complesse e spesso trascurate di disbiosi intestinale. La chiave per affrontarla non risiede solo nell’eliminazione dei batteri in eccesso, ma nella comprensione profonda dei meccanismi metabolici che la sostengono, come la produzione di H₂S e l’intolleranza ai composti dello zolfo. Un approccio naturale e personalizzato, che unisca strategie dietetiche mirate, supporto detossificante, antimicrobici e ripristino della motilità intestinale, può aprire la strada ad una reale guarigione e non solo a un temporaneo sollievo dei sintomi. Ricorda: ogni intestino è un ecosistema unico. Comprendere la radice del tuo disturbo è il primo passo verso un equilibrio duraturo e una nuova energia vitale.
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Dott. G. Eros Buonarota

