SIBO a Metano : Perche la Rifaximina (Normix) non è la soluzione
Hai seguito un ciclo con Normix, ma i sintomi non vanno via? Scopri perché la rifaximina (Normix) spesso non basta contro la SIBO a metano (IMO) e quali terapie e rimedi naturali possono davvero aiutare.
Dott. G. Eros Buonarota - Biologo Nutrizionista | Certified Functional Medicine Pratictioner - Milano
11/12/20258 min read


Hai seguito un ciclo con Normix, ma i sintomi non vanno via? Non sei solo: molte persone seguono un trattamento errato per questo tipo di SIBO. Ecco cosa fare.
SIBO a Metano (IMO) : Sovracrescita Intestinale di Metanogeni
La sovracrescita intestinale di metanogeni è un problema relativamente nuovo. Il nome ultimo della sovracrescita di metanogeni, o "metano-SIBO", non è corretto, in quanto i batteri sono responsabili della SIBO e gli organismi procariotici, gli archea, sono responsabili dell'IMO (1). Sebbene gli archea rappresentino solo una piccola frazione della flora intestinale (0,05-0,8%), si è gradualmente scoperto che sono coinvolti nella modulazione immunitaria, nella metanogenesi, nel metabolismo della trimetilammina e nella trasformazione dei metalli pesanti (2). I metanogeni sono i principali archea (circa il 90%) nel tratto gastrointestinale umano (3), che convertono fisiologicamente idrogeno, acido acetico o composti metilici in metano (4) e il genere Methanobrevibacter fa parte dei metanogeni predominanti nell'intestino umano, considerato il microrganismo dominante nell'IMO (2,5). Oltre un terzo dei soggetti adulti sani sono prevalentemente produttori di metano ed un eccesso di archea, o organismi anaerobi produttori di metano, è presente in circa il 30% dei pazienti affetti da sovracrescita batterica dell'intestino tenue (6).
Intestino Irritabile o SIBO ?
In letteratura scientifica, gli Archea, produttori di metano sono stati associati alla costipazione cronica e al potenziale effetto sul transito intestinale, infatti, gli studi mostrano una forte correlazione tra il metano e la sindrome dell'intestino irritabile con costipazione (5,7,8,9). L’ammontare di metano prodotto è direttamente proporzionale alla tempistica di transito intestinale: più metano si produce, più lento è il transito intestinale (10,11). La metanogenesi è un processo metabolico unico per cui la CO2 viene ridotta a CH4 utilizzando H2 prodotto dalla fermentazione batterica anaerobica come donatore di elettroni. La procedura è intrapresa dai metanogeni, sebbene anche alcune specie di Clostiridium e Bacteroides possano produrre metano (12). Una volta prodotto, il metano intestinale può essere escreto con la flatulenza o esalato dopo aver attraversato la mucosa intestinale ed essere entrato nella circolazione sistemica senza ulteriore metabolismo (13). Dal 20 al 50% del metano prodotto viene espulso nel respiro espirato, dando l'opportunità al test del respiro di diventare una misura indiretta della sua produzione nell'intestino (14).
Secondo uno studio, i pazienti affetti da IMO presentano sintomi e condizioni cliniche diverse rispetto ai pazienti affetti da SIBO e hanno meno probabilità di presentare una carenza di vitamina B12. Oltre alla stitichezza, i sintomi dell'IMO possono includere gonfiore, che peggiora nel corso della giornata, dolore addominale e diminuzione della motilità intestinale e talvolta si può presentare ipersensibilità rettale. Inoltre, i metanogeni in eccesso causano il grave esaurimento degli acidi grassi a catena corta (SCFA), come il butirrato, che supporta la produzione e la riparazione di energia delle cellule intestinali. Le persone con SIBO e IMO sono molto spesso carenti di SCFA e questi acidi grassi sono fondamentali per la salute dell'intestino perché nutrono le cellule del colon (15,16). E in base ai dati presenti in letteratura, si presume che una grande percentuale di pazienti con IBS presenti una sovracrescita batterica e che SIBO sia una causa comune in questa sindrome. Si stima , infatti, che i tassi di SIBO nei pazienti con IBS siano fino a sette volte superiori rispetto agli individui senza IBS, anche se nuovi studi hanno iniziato a chiarire che si tratti di due condizioni nettamente distinte (leggi qui). Nel complesso, la prevalenza dei produttori di metano tra i malati di IBS varia e si va dal 15% al 34,4%. Già nel 2003 diversi avevano dimostrato che un breath test metano-lattulosio positivo mostrava un'associazione del 100% con i pazienti con IBS-C mentre il gas era quasi inesistente nelle condizioni prevalentemente diarroiche (17,18).
Perchè la Rifaximina (Normix) non basta ?
La medicina fornisce alcuni trattamenti ed alternative per il trattamento della SIBO, ma si tratta di approcci alquanto diversi per la SIBO da metano rispetto a quella da idrogeno. Gli antibiotici sono il trattamento più comune per l'IMO, anche se il tipico medicinale utilizzato per il trattamento della SIBO, cioè la rifaximina (Normix), non è sempre molto efficace nel trattamento della SIBO da metano. L'inefficacia di questo antibiotico nel trattamento dei metanogeni intestinali può essere attribuita a diversi fattori, come evidenziato nella letteratura medica. Anche se è un antibiotico (non assorbibile) con un ampio spettro d'azione, sembra avere una limitata efficacia contro i metanogeni, in quanto sono archeobatteri piuttosto che batteri convenzionali. Gli studi indicano che la rifaximina da sola non è sufficiente per ridurre i livelli di metano nei pazienti con test del respiro positivo al metano. Ad esempio, uno studio ha mostrato che solo il 28% dei soggetti trattati con rifaximina ha raggiunto una riduzione del metano a livelli non rilevabili (19,20).
Altre ricerche hanno utilizzato una dose di 500 mg due volte al giorno per dieci giorni per pazienti con IBS e IMO. Dopo aver ripetuto i test del respiro, è emerso che il 20% dei pazienti del gruppo di studio presentava concentrazioni di metano ridotte (21). Inoltre, molti archaea produttori di metano sono resistenti alla maggior parte degli antibiotici, motivo per cui sono spesso consigliati prodotti naturali a base di erbe per sconfiggere questa patologia senza fra l’altro subirne gli effetti collaterali. Infine, C'è anche una relazione tra l'equilibrio delle specie fungine all'interno dell'intestino (come la candida) e i livelli di metano. Questo si riferisce alla capacità dei funghi di produrre fibre digestive e produce alcuni gas nei processi che i metanogeni (organismi produttori di metano) utilizzano per produrre metano (22).
Qual è quindi la soluzione ? Quali sono le alternative ?
La combinazione di rifaximina e neomicina si è dimostrata significativamente più efficace. La neomicina, un antibiotico aminoglicosidico, sembra avere un'azione più diretta contro i metanogeni. Nello studio già citato in precedenza, l'87% dei soggetti trattati con la combinazione di rifaximina e neomicina ha mostrato una riduzione del metano a livelli non rilevabili, rispetto al 33% con la sola neomicina e al 28% con la sola rifaximina. Questo suggerisce che la rifaximina potrebbe non essere sufficiente da sola per trattare efficacemente la sovracrescita di metanogeni, ma può potenziare l'efficacia della neomicina quando usata in combinazione (23). La neomicina, però, può avere effetti tossici ed è stata ritirata come medicinale per uso umano in alcuni paesi europei. In Italia, non è commercializzata come farmaco monocompetente puro (ad es. solo Nomicina in compresse o pomata), ma è presente come principio attivo in diversi medicinali, spesso in associazione con corticosteroidi o altri antibiotici, come la bacicatrina. Altri antibiotici sistemici come, ad esempio, ciprofloxacina, norfloxacina o metronidazolo (Flagyl), possono essere utilizzati quando vi sono problemi di sensibilità alla rifaximina o precedente fallimento con quest’ultima. Va ricordato, però, che con il trattamento antibiotico possono verificarsi alcune complicazioni, che possono includere diarrea, infezione da Clostridium difficile, infezioni da lieviti, reazioni allergiche e che possono avere effetti avversi pervasivi sul microbiota intestinale, pertanto, la ricerca di opzioni terapeutiche più efficaci e sicure per il trattamento di SIBO e IMO è sempre in corso.
Le alternative "naturali"
Per curare efficacemente la sovracrescita batterica, occorre innanzitutto valutare la situazione di base che l’ha provocata ed agire di conseguenza. Se si tratta di una causa farmacologica occorre sospendere, sostituire o almeno ridurre la posologia del farmaco o dei farmaci in questione. Se si tratta di una patologia sottostante/concomitante, occorre, naturalmente, curare adeguatamente tale patologia. Usare gli antibiotici per SIBO è un intervento spesso utilizzato, ma dall’altro risulta un paradosso, poiché l’uso di questi medicinali è tra le prime cause della SIBO. Uno studio confrontato la rifaximina con i trattamenti antimicrobici combinati a base di erbe ha mostrato che entrambi i trattamenti erano efficaci e il costo della terapia antimicrobica a base di erbe era inferiore. Un altro studio più recente ha esaminato l'uso di integratori erboristici in combinazione con probiotici e prebiotici nel trattamento del sovraccarico batterico intestinale, mostrando un potenziale miglioramento clinico, specialmente nei casi di SIBO da metano. Gli integratori come oli essenziali o estratti di erbe, studiati e confrontati con gli antibiotici per il trattamento di SIBO sono diversi, ma tra questi troviamo ad esempio l'olio di Origano, un botanico ben documentato che uccide direttamente o inibisce fortemente la crescita dei microbi intestinali (24) o l'olio essenziale di Timo, con potenti azioni antimicrobiche e antinfiammatorie (25). Per i pazienti con IMO (sovracrescita di metanogeni), può essere presa in considerazione anche la combinazione di due antimicrobici specifici, a base di erbe come l’allicina o aglio medicinale. Gli studi dimostrano che l’allicina può migliorare la stitichezza e il gonfiore nei soggetti con IBS-C, prescritto come 2 capsule 3 volte al giorno per 2 mesi (26). La ricerca ha anche dimostrato che diverse sono le erbe che hanno la capacità di ridurre i livelli di metano, come il Neem (27), l’olio di chiodi di garofano (28) e l’olio di menta piperita (29). Infine, va ricordato che concentrarsi solo sugli effetti antimicrobici senza prestare attenzione a migliorare i fattori dello stile di vita, in particolare i modelli dietetici, potrebbe non produrre risultati soddisfacenti.
Due principi importanti da tenere a mente quando si utilizzano antimicrobici per sradicare la SIBO da metano sono:
1) Combinare per uccidere : esistono diversi tipi di batteri e archeobatteri che possono causare la SIBO e non tutti gli antimicrobici possono eliminarli tutti. Il modo migliore per superare questo problema è utilizzare una combinazione di erbe diverse per la massima efficacia.
2) Ruotare per evitare la resistenza : batteri e archea sono intelligenti e si adattano abbastanza rapidamente. Sebbene non sia così comune come la resistenza agli antibiotici, l'efficacia di una determinato prodotto a base di erbe tende a diminuire con il passare del tempo. A seconda dei livelli di metano, potrebbero essere necessari più cicli di trattamento.
La Dieta nel trattamento di SIBO e IMO
Ad oggi la strategia nutrizionale per la gestione dell'IBS è stata ampiamente documentata e la rimozione di alcuni alimenti può essere utile per i pazienti che presentano queste condizioni. Ciò include, oltre al miglioramento dei fattori dello stile di vita e la rimozione di prodotti dannosi che possono aggravare i sintomi, anche l'implementazione di una dieta a basso contenuto di FODMAP, che riduce o rimuove oligosaccaridi fermentabili, disaccaridi, monosaccaridi e polioli. Gli alimenti ad alto contenuto di FODMAP sono osmoticamente attivi e fermentano nell'intestino tenue aumentando il volume di acqua e gas intestinali (30). Esistono anche altre diete per SIBO create da diversi professionisti che possono essere utili ma hanno prove limitate. Dopo la fase di “rimozione” dei triggers e sostituzione della dieta, poiché i pazienti con SIBO possono essere carenti di acido gastrico ed enzimi digestivi, la loro integrazione potrebbe migliorare i sintomi. Se fosse presente una condizione di ipocloridria, dovrebbe essere presa in considerazione. Infine, un altro dei problemi principali che spesso si verifica è quello di non ripristinare la motilità gastrointestinale, ad esempio con procinetici, anche dopo il trattamento, se necessario ed eliminare la stitichezza.
Conclusione
La sovracrescita di metanogeni intestinali (IMO) rappresenta una condizione ancora poco conosciuta ma sempre più diffusa, spesso confusa con la classica SIBO e trattata con protocolli inefficaci. Comprendere la differenza tra SIBO da idrogeno e SIBO da metano è fondamentale per impostare una terapia mirata e risolutiva. Il fallimento dei cicli di rifaximina da sola non è un segnale di “resistenza del paziente”, ma piuttosto un segno che il trattamento non è stato calibrato sulla reale natura del problema.
Affrontare l’IMO significa intervenire su più fronti: ridurre la sovracrescita microbica, ristabilire la motilità intestinale, riequilibrare il microbiota e correggere i fattori scatenanti, che siano dietetici, farmacologici o legati allo stile di vita. L’approccio integrato, che può includere antimicrobici naturali, supporti probiotici, strategie dietetiche mirate e il ripristino della funzione digestiva, rappresenta oggi la via più promettente e sostenibile.
Solo una visione completa e personalizzata dell’intestino come ecosistema dinamico può portare alla vera guarigione, non alla semplice soppressione dei sintomi. Il futuro del trattamento dell’IMO e della SIBO non sta nell’uso indiscriminato di antibiotici, ma nella comprensione profonda del microbiota e nella medicina di precisione applicata al benessere intestinale.
Nota : Questo articolo ha finalità puramente informative e non sostituisce in alcun modo il parere del medico o di altri professionisti della salute. Evita il “fai da te”: ogni percorso terapeutico deve essere personalizzato e valutato insieme al tuo specialista di riferimento.
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