Probiotici Multistrato e Vitamina D: Un Nuovo Approccio per l’Intestino Irritabile Senza Stipsi

Un nuovo studio clinico getta luce sulla terapia combinata per migliorare la barriera intestinale e modulare il microbiota nei pazienti con IBS

Dott. G. Eros Buonarota - Biologo Nutrizionista | Certified Functional Medicine Pratictioner - Milano

7/5/20255 min read

Un nuovo studio clinico getta luce sulla terapia combinata per migliorare la barriera intestinale e modulare il microbiota

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è una condizione cronica e multifattoriale che affligge milioni di persone in tutto il mondo. In particolare, la forma senza stipsi (spesso a predominanza diarroica) è associata a una disfunzione della barriera intestinale e a uno squilibrio del microbiota. Un recente studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, ha valutato l’efficacia di un trattamento combinato con probiotici multistrato ad alta concentrazione e vitamina D (colecalciferolo), con risultati promettenti sia a livello biologico che clinico.

Che ruolo giocano la barriera intestinale e il microbiota nella sindrome dell'intestino irritabile (IBS)?

La barriera intestinale e il microbiota intestinale sono considerati fattori cruciali nella patogenesi complessa dell'IBS. In particolare, nell'IBS a predominanza diarroica (IBS-D), è spesso presente una disfunzione della barriera intestinale, caratterizzata da un'alterazione delle giunzioni strette epiteliali e una ridotta resistenza epiteliale. Questo compromette l'integrità della barriera, permettendo potenzialmente il passaggio di sostanze indesiderate. Parallelamente, la disbiosi, ovvero uno squilibrio nella composizione del microbiota intestinale, è un altro fattore chiave. La modulazione del microbiota intestinale, ad esempio tramite probiotici, può influenzare l'ambiente intestinale, promuovendo vie antinfiammatorie e rafforzando la barriera intestinale, che a sua volta può migliorare i sintomi dell'IBS.

Lo Studio: Metodologia e Obiettivi

Uno studio multicentrico di fase IIb ha coinvolto 35 pazienti adulti con diagnosi di IBS senza stipsi secondo i criteri Roma IV, randomizzati 1:1 per ricevere il prodotto attivo o un placebo, trattati per 12 settimane con una formulazione contenente 500 miliardi di CFU di otto ceppi probiotici (tra cui Bifidobacterium animalis subsp. lactis e Streptococcus thermophilus) e 2000 UI di vitamina D per bustina.

L’obiettivo era valutare:

  • La funzione della barriera intestinale

  • I sintomi clinici dell’IBS

  • Le modifiche nella composizione del microbiota intestinale

Lo studio ha esplorato l'efficacia di un probiotico multistrato ad alta concentrazione combinato con vitamina D (colecalciferolo) nel migliorare la funzione della barriera intestinale e la composizione del microbiota intestinale nei pazienti con IBS senza stitichezza, misurando i sintomi (IBS-SSS, scala di Bristol), la qualità della vita (SF-36), la permeabilità intestinale (rapporto lattulosio/mannitolo, zonulina, citrullina, PV-1), i biomarcatori fecali e la composizione del microbiota, valutati a 0, 12 e 16 settimane (4 settimane dopo l'interruzione del trattamento). I risultati hanno mostrato una significativa e progressiva riduzione dei livelli di zonulina nel gruppo trattato, indicando un ripristino delle giunzioni strette e della barriera epiteliale. Questo miglioramento nella funzione della barriera intestinale è persistito anche dopo la sospensione del trattamento. Il gruppo attivo ha anche mostrato una tendenza più stabile al miglioramento della frequenza e della consistenza delle feci. Inoltre, si è osservato un aumento di batteri specifici nel microbiota intestinale, come Bifidobacterium animalis subsp. lactis e Streptococcus thermophilus, e una diminuzione di Lachnospira, insieme a cambiamenti significativi in Actinobacteria e Proteobacteria. Questi cambiamenti microbici sono correlati ai miglioramenti sintomatici.

Risultati Chiave

1. Ripristino della Barriera Intestinale

Uno dei risultati più rilevanti è stata la riduzione progressiva dei livelli di zonulina, un marcatore della permeabilità intestinale. Nel gruppo trattato, la zonulina è diminuita di −10.2 ng/mL alla settimana 12 e di −19.5 ng/mL alla settimana 16, rispetto al placebo. Questo suggerisce un ripristino delle giunzioni strette epiteliali e quindi della funzione della barriera.

Altri biomarcatori come il rapporto lattulosio/mannitolo (LaMa), la citrullina e la PV-1 non hanno mostrato variazioni significative, ma l’insieme dei dati suggerisce un miglioramento selettivo dell’integrità epiteliale, piuttosto che della massa cellulare o della permeabilità vascolare.

2. Incremento dei Livelli di Vitamina D

Il trattamento ha determinato un aumento significativo dei livelli sierici di vitamina D (da 25.73 a 43.88 ng/mL), confermando l’efficacia della supplementazione e il possibile contributo della vitamina D nella modulazione immunitaria e della barriera intestinale.

3. Benefici Clinici Progressivi

Sebbene i punteggi globali dei sintomi (IBS-SSS) non abbiano differito significativamente tra i gruppi, il trattamento attivo ha mostrato:

  • Un miglioramento della frequenza e consistenza delle feci

  • Una riduzione dei giorni con movimenti intestinali anomali

  • Un miglioramento del funzionamento sociale/qualità di vita (SF-36) di +20 punti rispetto al placebo

Questi effetti sono proseguiti anche dopo l’interruzione del trattamento, indicando un impatto duraturo sulla fisiologia intestinale.

Effetti sul Microbiota: Cosa Cambia?

Stabilità globale, ma cambiamenti mirati

L’analisi del microbiota ha evidenziato una stabilità della diversità generale (alfa e beta), ma modifiche mirate in ceppi specifici:

  • Aumento di Bifidobacterium animalis e Streptococcus thermophilus durante il trattamento

  • Diminuzione di Lachnospira, negativamente correlata ai livelli di zonulina

  • Aumento di Actinobacteria e diminuzione di Proteobacteria, suggerendo un riequilibrio favorevole

Queste modifiche hanno mostrato correlazioni complesse con i biomarcatori intestinali e nonostante l'aumento di Ruminococcaceae (noti produttori di SCFA) nel gruppo attivo, non si è osservato un corrispondente aumento della produzione di SCFA complessiva.

Attività funzionale del microbiota

Tramite la predizione dei percorsi metabolici (KO-KEGG), si è osservata una sovraespressione post-trattamento di:

  • Biosintesi della novobiocina (peptidi antimicrobici)

  • Metabolismo dell’amido e del saccarosio, legato alla produzione di SCFA

Questi cambiamenti funzionali emergono dopo quelli ecologici, confermando che gli effetti benefici potrebbero seguire una traiettoria ritardata.

Conclusioni

Lo studio conferma che l’IBS non è un’unica malattia, ma un insieme di fenotipi clinici con risposte diverse ai trattamenti. Solo una parte dei pazienti aveva infatti una permeabilità intestinale alterata all'inizio.

Un aspetto interessante è che gli effetti benefici si manifestano anche dopo l’interruzione del trattamento, suggerendo che la modulazione del microbiota e il rafforzamento della barriera intestinale richiedano tempo, ma possano durare oltre la presenza dei probiotici stessi. I probiotici possono colonizzare l'intestino durante la terapia, anche se alcuni ceppi (come Bifidobacterium) tendono a scomparire rapidamente dopo l'interruzione. Tuttavia, la modulazione del microbiota persiste, come dimostrato dall'aumento di Actinobacteria e la diminuzione di Proteobacteria nel gruppo attivo. L'effetto benefico dei probiotici e della vitamina D sulla barriera intestinale e sui movimenti intestinali anomali è stato osservato con un certo ritardo e, sorprendentemente, ha continuato a manifestarsi anche dopo l'interruzione del trattamento (alla settimana 16, dopo un periodo di washout di 4 settimane). Questo potrebbe essere dovuto al tempo necessario affinché i probiotici impattino significativamente il microbiota ospite e la barriera intestinale, e ai cambiamenti funzionali che seguono quelli ecologici.

Lo studio non può discriminare gli effetti specifici della vitamina D da quelli dei probiotici, poiché è stato utilizzato un trattamento combinato. La sua supplementazione nell'IBS-D ha una forte base razionale, data la frequente carenza di vitamina D in questi pazienti.

Limiti e Prospettive Future

La piccola dimensione del campione ha limitato la possibilità di trovare differenze significative negli esiti clinici più ampi e potrebbe influire sulla riproducibilità esterna dei risultati. Gli autori ipotizzano che un follow-up più lungo oltre la settimana 16 avrebbe potuto rivelare effetti clinici più profondi, dato che il miglioramento clinico sembra seguire il cronologico miglioramento della barriera intestinale. In attesa di studi più ampi e a lungo termine, questa combinazione si configura come una promettente strategia integrativa per il trattamento dell’IBS non stiptico.

Fonte :

Laterza, L. et al. (2025). Multistrain Probiotics Plus Vitamin D Improve Gut Barrier Function and Gut Microbiota Composition in Irritable Bowel Syndrome Without Constipation: Results from a Double-Blind, Randomized, Placebo-Controlled Trial. PMC, 17(10), 1708.