LowFodmap o Dieta Mediterranea? Qual è la Dieta Vincente per il tuo Intestino Irritabile?
La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) rappresenta una sfida quotidiana per milioni di persone, caratterizzata da sintomi che possono seriamente compromettere la qualità della vita. Nell'ambito del trattamento dell'IBS, la scelta della dieta gioca un ruolo cruciale. Due regimi alimentari si distinguono per la loro efficacia: dieta LowFODMAP o dieta Mediterranea ?
Dott. Giuseppe Eros Buonarota - Biologo Nutrizionista | Certified Functional Medicine Pratictioner
1/23/20258 min read


Cos'è la sindrome dell'intestino irritabile (IBS) e quali sono i suoi sintomi principali?
La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) è una condizione gastrointestinale cronica che provoca dolore addominale, gonfiore e variazioni nelle abitudini intestinali, come diarrea, stitichezza, o una combinazione di entrambe e spesso è legata ad una maggiore sensibilità viscerale. Nonostante la causa esatta dell'IBS rimanga incerta, i criteri di Roma IV forniscono nuove prospettive sulla fisiopatologia dell'IBS, evidenziando l'importanza delle interazioni intestino-cervello e dell'infiammazione di basso grado a livello della mucosa intestinale. Si ritiene che le modifiche nel microbiota intestinale e le risposte infiammatorie locali giochino un ruolo significativo nello sviluppo dell'IBS (1,2).
Qual è il ruolo del Microbiota intestinale nell'IBS?
Il Microbiota intestinale, che comprende i microrganismi presenti nel nostro intestino, sembra essere cruciale nello sviluppo dell'IBS. Studi recenti hanno dimostrato che i soggetti con IBS presentano una diversità alfa microbica (il numero di specie presenti in una comunità di viventi, che occupa un determinato ambiente) significativamente ridotta rispetto ai controlli sani, indicando che una disbiosi potrebbe influire su questa condizione (3). Le ricerche indicano anche riduzioni specifiche di ceppi come Bifidobacterium, Lactobacillus e Faecalibacterium prausnitzii, e un incremento di Firmicutes rispetto a Bacteroidetes (4). È stato osservato, anche, che certi batteri come Clostridia e Enterobacteriaceae, trovati in aumento, potrebbero potenziare la risposta infiammatoria, risultando ,così, dannosi per la salute intestinale (5). La dieta rimane un fattore predominante nel modellare la composizione dei microbi intestinali e molti pazienti con IBS riferiscono che la loro sintomatologia si aggrava dopo il consumo di cibi specifici e scelgono di eliminare o limitare alcuni alimenti (considerati FODMAP) per ridurre il disagio post-prandiale (6).
Cosa sono i FODMAP e come influenzano l'IBS?
I FODMAP (Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols) sono carboidrati a catena corta che vengono scarsamente assorbiti nell'intestino tenue e altamente fermentabili dai batteri intestinali, come fruttani, galatto-oligosaccaridi, lattosio, fruttosio e polioli (sorbitolo e mannitolo). Questi alimenti possono causare un aumento della secrezione di acqua e una fermentazione eccessiva nel colon, portando a sintomi come dolore addominale, gonfiore, e diarrea (7,8,9). Le fonti più comuni di FODMAP includono cereali, legumi, latticini, alcuni frutti e dolcificanti artificiali.
Le fonti alimentari più in dettaglio di FODMAP includono:
• Fruttani: presenti in grano, cipolle, aglio, porri, e asparagi.
• Galatto-oligosaccaridi (GOS): trovati in legumi come fagioli, lenticchie e ceci.
• Lattosio: presente nei latticini come latte, yogurt e formaggi freschi.
• Fruttosio: abbondante in alcuni frutti (mele, pere, anguria), miele e sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio.
• Polioli: inclusi sorbitolo e mannitolo, presenti in alcuni frutti (mele, pere, ciliegie), verdure (cavolfiore, funghi) e dolcificanti artificiali.
Secondo uno studio, pubblicato su Gastroenterology sono stati identificati fruttani e mannitolo come i trigger che spesso scatenano i sintomi in pazienti con IBS (10). Inoltre, una revisione della American Gastroenterological Association (AGA) conferma che i fruttani, i galatto-oligosaccaridi e il lattosio sono tra i FODMAP più comuni che causano recidive dei sintomi (8).
Il ruolo della dieta nel trattamento dell'IBS
La dieta a basso contenuto di FODMAP è riconosciuta come una delle migliori opzioni dietetiche per gestire l'IBS, secondo le linee guida dell'American Gastroenterological Association (7). Tuttavia, è importante notare che la dieta LowFODMAP richiede una gestione attenta e la consulenza di un nutrizionista specializzato in gastroenterologia o affini, poiché la restrizione a lungo termine dei FODMAP può portare a carenze di micronutrienti. La dieta si articola in tre fasi: sostituzione iniziale con alimenti a basso contenuto di FODMAP, reintroduzione graduale degli alimenti per valutare la tolleranza individuale e personalizzazione della dieta per evitare gli alimenti che scatenano i sintomi. Oltre alle linee guida dell'American Gastroenterological Association, ulteriori evidenze scientifiche supportano l'efficacia della dieta LowFODMAP (LFD) nella gestione della sindrome dell'intestino irritabile. Una meta-analisi di 13 studi clinici randomizzati ha dimostrato che la LFD è superiore rispetto ad altre diete nel migliorare i sintomi globali dell'IBS, inclusi dolore addominale e gonfiore (11). Un'altra revisione sistematica e meta-analisi ha confrontato diverse diete, tra cui la LFD, la dieta senza glutine e la dieta mediterranea. I risultati hanno indicato che la LFD è significativamente superiore alla dieta standard nel migliorare la qualità della vita e la gravità dei sintomi dell'IBS. Tuttavia, la dieta mediterranea ha mostrato il miglioramento più significativo in vari parametri, suggerendo che potrebbe essere un'alternativa valida, soprattutto per i pazienti che trovano difficile seguire la LFD a lungo termine (12).
Gli effetti sul Microbiota di una dieta LowFODMAP
Gli effetti di una dieta esclusivamente a basso contenuto di FODMAP sul Microbiota intestinale variano nel breve e lungo termine. Nel breve termine, studi hanno dimostrato una riduzione significativa dell'abbondanza di Bifidobacterium (13,14). Inoltre, potrebbe portare ad una riduzione di batteri fermentativi e produttori di acidi grassi a catena corta, come Clostridium cluster XIVa e Akkermansia muciniphila, che sono importanti per la salute del colon (15), ma nonostante questa riduzione di batteri specifici, non sembra avere un impatto significativo sulla diversità complessiva del Microbiota (13). Nel lungo termine, però, potrebbe persistere una riduzione di Bifidobacterium e alterazioni nella composizione microbica, con potenziali effetti negativi sulla salute intestinale, come la riduzione della produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA), tra cui il butirrato, importanti per la salute del colon (15,16).
Dieta Mediterranea vs Dieta LowFODMAP
Entrambe le diete sono efficaci nel gestire i sintomi dell'IBS, ma presentano alcune differenze significative in termini di efficacia e impatto sulla qualità della vita. La dieta Mediterranea potrebbe offrire vantaggi aggiuntivi ed essere superiore ad una dieta LowFODMAP, migliorando sia i sintomi gastrointestinali che psicologici, come descritto in una recente meta-analisi (17). Inoltre, nello studio già citato in precedenza, è stato descritto che la dieta Mediterranea è particolarmente efficace nel migliorare la qualità della vita e la gravità dei sintomi dell'IBS, posizionandosi come una delle migliori opzioni dietetiche per questi pazienti. Questo suggerisce come questo modello dietetico possa essere particolarmente utile per i pazienti con IBS che cercano un miglioramento complessivo del benessere (12).
In conclusione
La ricerca ha evidenziato che un'alta aderenza alla dieta Mediterranea è associata a una maggiore abbondanza di microbi benefici e una ridotta abbondanza di microbi potenzialmente dannosi (18). Questi cambiamenti nel Microbiota intestinale possono essere utilizzati come biomarcatori per predire una risposta positiva alla dieta Mediterranea. Infine, oltre all'aspetto alimentare, ci sono diverse interventi non dietetici che possono migliorare i risultati nei pazienti, come l’attività fisica. L'esercizio fisico moderato è raccomandato per migliorare i sintomi della sindrome dell'intestino irritabile nei pazienti che seguono una dieta Mediterranea. Secondo le evidenze scientifiche, l'esercizio aerobico moderato, per almeno 180 minuti a settimana, è ottimale per ottenere benefici significativi sui sintomi dell'IBS (19). Uno studio ha dimostrato che un programma di esercizio aerobico moderato, come camminare, correre o andare in bicicletta, per 12 settimane ha portato ad una significativa riduzione dei sintomi gastrointestinali e ad un miglioramento del benessere psicologico nei pazienti con IBS (20).
In sintesi, la dieta a basso contenuto di FODMAP è generalmente considerata più efficace per il controllo dei sintomi specifici dell'IBS, mentre la dieta mediterranea può offrire benefici aggiuntivi in termini di qualità della vita e benessere psicologico. I pazienti con IBS che presentano sintomi psicologici sembrano trarre maggiori benefici dalla dieta mediterranea rispetto ad altre diete, grazie ai suoi effetti positivi sia sui sintomi gastrointestinali che su quelli psicologici. La scelta tra le due diete dovrebbe essere personalizzata in base alle esigenze e preferenze individuali del paziente, considerando anche la fattibilità e l'aderenza a lungo termine.
Bibliografia
1. Hadjivasilis A., Tsioutis C., Michalinos A., Ntourakis D., Christodoulou D.K., Agouridis A.P. New insights into irritable bowel syndrome: From pathophysiology to treatment. Ann. Gastroenterol. 2019;32:554–564.
2. Bhinder G., Meza-Cardona J.M., Low A., Aumais G., Attara G.P., Gray J.R. Irritable Bowel Syndrome Patient Experience: A Survey of Patient-Reported Symptoms by Irritable Bowel Syndrome Subtype and Impact on Quality of Life. J. Can. Assoc. Gastroenterol. 2023;6:219–228.
3. Kim G.-H., Lee K., Shim J.O. Gut Bacterial Dysbiosis in Irritable Bowel Syndrome: A Case-Control Study and a Cross-Cohort Analysis Using Publicly Available Data Sets. Microbiol. Spectr. 2023;11:e0212522.
4. Shaikh S.D., Sun N., Canakis A., Park W.Y., Weber H.C. Irritable Bowel Syndrome and the Gut Microbiome: A Comprehensive Review. J. Clin. Med. 2023;12:2558.
5. Baldelli V., Scaldaferri F., Putignani L., Del Chierico F. The Role of Enterobacteriaceae in Gut Microbiota Dysbiosis in Inflammatory Bowel Diseases. Microorganisms. 2021;9:697.
6. Kasti A., Petsis K., Lambrinou S., Katsas K., Nikolaki M., Papanikolaou I.S., Hatziagelaki E., Triantafyllou K. A Combination of Mediterranean and Low-FODMAP Diets for Managing IBS Symptoms? Ask Your Gut! Microorganisms. 2022
7. Lacy BE, Pimentel M, Brenner DM, Chey WD, Keefer LA, Long MD, Moshiree B. ACG Clinical Guideline: Management of Irritable Bowel Syndrome. Am J Gastroenterol. 2021 Jan 1;116(1):17-44.
8. Chey WD, Hashash JG, Manning L, Chang L. AGA Clinical Practice Update on the Role of Diet in Irritable Bowel Syndrome: Expert Review. Gastroenterology. 2022 May;162(6):1737-1745.e5.
9. Singh P, Tuck C, Gibson PR, Chey WD. The Role of Food in the Treatment of Bowel Disorders: Focus on Irritable Bowel Syndrome and Functional Constipation. Am J Gastroenterol. 2022 Jun 1;117(6):947-957.
10. Van den Houte K, Colomier E, Routhiaux K, Mariën Z, Schol J, Van den Bergh J, Vanderstappen J, Pauwels N, Joos A, Arts J, Caenepeel P, De Clerck F, Matthys C, Meulemans A, Jones M, Vanuytsel T, Carbone F, Tack J. Efficacy and Findings of a Blinded Randomized Reintroduction Phase for the Low FODMAP Diet in Irritable Bowel Syndrome. Gastroenterology. 2024 Jul;167(2):333-342.
11. Black CJ, Staudacher HM, Ford AC. Efficacy of a low FODMAP diet in irritable bowel syndrome: systematic review and network meta-analysis. Gut. 2022 Jun;71(6):1117-1126.
12. Haghbin H, Hasan F, Gangwani MK, Zakirkhodjaev N, Lee-Smith W, Beran A, Kamal F, Hart B, Aziz M. Efficacy of Dietary Interventions for Irritable Bowel Syndrome: A Systematic Review and Network Meta-Analysis. J Clin Med. 2024 Dec 11;13(24):7531.
13. So D, Loughman A, Staudacher HM. Effects of a low FODMAP diet on the colonic microbiome in irritable bowel syndrome: a systematic review with meta-analysis. Am J Clin Nutr. 2022 Oct 6;116(4):943-952.
14. Staudacher HM, Lomer MCE, Farquharson FM, Louis P, Fava F, Franciosi E, Scholz M, Tuohy KM, Lindsay JO, Irving PM, Whelan K. A Diet Low in FODMAPs Reduces Symptoms in Patients With Irritable Bowel Syndrome and A Probiotic Restores Bifidobacterium Species: A Randomized Controlled Trial. Gastroenterology. 2017 Oct;153(4):936-947.
15. Halmos EP, Christophersen CT, Bird AR, Shepherd SJ, Gibson PR, Muir JG. Diets that differ in their FODMAP content alter the colonic luminal microenvironment. Gut. 2015 Jan;64(1):93-100.
16. Wilson B, Rossi M, Kanno T, Parkes GC, Anderson S, Mason AJ, Irving PM, Lomer MC, Whelan K. β-Galactooligosaccharide in Conjunction With Low FODMAP Diet Improves Irritable Bowel Syndrome Symptoms but Reduces Fecal Bifidobacteria. Am J Gastroenterol. 2020 Jun;115(6):906-915.
17. Staudacher HM, Mahoney S, Canale K, Opie RS, Loughman A, So D, Beswick L, Hair C, Jacka FN. Clinical trial: A Mediterranean diet is feasible and improves gastrointestinal and psychological symptoms in irritable bowel syndrome. Aliment Pharmacol Ther. 2024 Feb;59(4):492-503.
18. Chen EY, Mahurkar-Joshi S, Liu C, Jaffe N, Labus JS, Dong TS, Gupta A, Patel S, Mayer EA, Chang L. The Association Between a Mediterranean Diet and Symptoms of Irritable Bowel Syndrome. Clin Gastroenterol Hepatol. 2024 Jan;22(1):164-172.e6.
19. Bianco A, Russo F, Franco I, Riezzo G, Donghia R, Curci R, Bonfiglio C, Prospero L, D'Attoma B, Ignazzi A, Campanella A, Osella AR. Enhanced Physical Capacity and Gastrointestinal Symptom Improvement in Southern Italian IBS Patients following Three Months of Moderate Aerobic Exercise. J Clin Med. 2023 Oct 26;12(21):6786.
20. Riezzo G, Prospero L, D'Attoma B, Ignazzi A, Bianco A, Franco I, Curci R, Campanella A, Bonfiglio C, Osella AR, Russo F. The Impact of a Twelve-Week Moderate Aerobic Exercise Program on Gastrointestinal Symptom Profile and Psychological Well-Being of Irritable Bowel Syndrome Patients: Preliminary Data from a Southern Italy Cohort. J Clin Med. 2023 Aug 17;12(16):5359.
