IBS e il Ruolo Cruciale del Microbiota Non Batterico: Scoperte e Implicazioni

La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) rappresenta un tipo di disturbo gastrointestinale funzionale che impatta profondamente sulla qualità della vita degli individui. Nonostante l'importanza della sua diagnosi e trattamento, la comprensione attuale dell'IBS è ancora limitata. Recenti ricerche hanno evidenziato una correlazione tra l'IBS e la disbiosi del microbiota intestinale. Tuttavia, è importante notare che la maggior parte degli studi ha analizzato principalmente i batteri, trascurando di esaminare il ruolo di altre componenti del microbiota come virus, funghi, archaea e microrganismi parassiti, che potrebbero essere cruciali nella comprensione di questa condizione.

Dott. Giuseppe Eros Buonarota - Biolgo Nutrizionista | Certified Functional Medicine Pratictioner

1/25/20256 min read

IBS e il Ruolo Cruciale del Microbiota Non Batterico: Scoperte e Implicazioni

La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) rappresenta un tipo di disturbo gastrointestinale funzionale che non solo impatta profondamente sulla qualità della vita degli individui ma comporta anche un significativo costo economico per la società. Nonostante l'importanza della sua diagnosi e trattamento, la comprensione attuale dell'IBS è ancora limitata. Recenti ricerche hanno evidenziato una correlazione tra l'IBS e la disbiosi del microbiota intestinale. Tuttavia, è importante notare che la maggior parte degli studi ha analizzato principalmente i batteri, trascurando di esaminare il ruolo di altre componenti del microbiota come virus, funghi, archaea e microrganismi parassiti, che potrebbero essere cruciali nella comprensione di questa condizione.

Indice dei Contenuti
  • Disbiosi e IBS: Un'Esplorazione Approfondita

  • Analisi Dettagliata dei Sottotipi di IBS e Loro Effetti sul Microbiota

  • Esplorare Oltre i Batteri: Impatto del Micobioma e dell’Archeoma nell'IBS

  • Conclusioni: Strategie Innovative per una Gestione Efficace dell'IBS

  • Bibliografia

Disbiosi e IBS: Un'Esplorazione Approfondita

La sindrome dell'intestino irritabile (IBS) rappresenta una sfida clinica notevole a causa della sua natura complessa e dell'eterogeneità dei sintomi. Questa condizione è frequentemente associata ad una significativa alterazione del Microbiota intestinale, un fenomeno noto come disbiosi, che è caratterizzato da una riduzione marcata sia nell'abbondanza che nella diversità dei batteri benefici (1). Una revisione sistematica di 22 studi, che valutavano adulti con vari sintomi di IBS, ha evidenziato come i pazienti affetti da sindrome dell’intestino irritabile tendono ad avere spesso livelli più bassi di specie chiave come Bifidobacterium e Faecalibacterium, entrambi cruciali per il mantenimento dell'equilibrio intestinale (2). Altre pubblicazioni, invece, hanno suggerito che vi è un'abbondanza relativa di specie batteriche proinfiammatorie come le Enterobacteriaceae e una ridotta presenza di Lactobacilli (3). Inoltre, si osserva un aumento del rapporto Firmicutes / Bacteroidetes e un aumento delle specie Streptococchi e Ruminococcus quando i pazienti con IBS vengono confrontati con soggetti sani (4,5). Questi cambiamenti possono contribuire direttamente all'aumento della gravità dei sintomi, influenzando negativamente la qualità della vita dei pazienti.

Analisi Dettagliata dei Sottotipi di IBS e Loro Effetti sul Microbiota

L'IBS può essere classificata in diversi sottotipi in base alla prevalenza dei sintomi: IBS con predominanza di diarrea (IBS-D), IBS con predominanza di costipazione (IBS-C) e IBS non classificata (IBS-U), sulla base dei criteri di Roma IV (6). Molto indicativo è uno studio pubblicato nel 2023, che ha stabilito la più grande coorte di controllo IBS profondamente fenotipizzata, descrivendo accuratamente le firme del microbiota intestinale in base ai differenti sottotipi (7). In questo studio, sono stati osservati, in modo approfondito, individui fenotipizzati arruolati nell'American Gut Project, con sequenziamento del microbiota. I soggetti IBS sono stati abbinati per età, sesso, indice di massa corporea, geografia e modelli dietetici con controlli non IBS. Sono stati inclusi un totale di 942 soggetti con IBS-Diarrea (IBS-D), IBS-Costipazione (IBS-C), IBS non classificata (IBS-U) e 942 controlli non IBS. È stata confrontata la composizione tassonomica e funzionale del microbiota intestinale sulla base dei dati di sequenziamento 16S, collegati a caratteristiche cliniche e fattori dietetici. I soggetti con IBS-D o IBS-U, ma non IBS-C, hanno mostrato una diversità batterica significativamente ridotta e firme batteriche distinte sono state associate a diversi sottotipi di IBS. Sono stati identificati 101 generi di batteri associati a diversi sottotipi di IBS e nove generi batterici, tra cui Sutterella, Faecalibacterium, Bifidobacterium, sono stati trovati significativamente diminuiti in tutti e tre i sottotipi di IBS. Al contrario, i batteri patogeni Escherichia/Shigella sono stati trovati significativamente aumentati in tutti e tre i sottotipi di IBS.

Esplorare Oltre i Batteri: Impatto del Micobioma e Archeoma nell'IBS

Recentemente, l'attenzione si è estesa oltre il semplice studio dei batteri nell'IBS. Il Micobioma, il Viroma e l'Archeoma sono stati esplorati per comprendere meglio il loro ruolo nella patogenesi dell'IBS. Sebbene i funghi rappresentino solo circa lo 0,1% del microbioma intestinale e presentino una diversità inferiore rispetto alle loro controparti batteriche (8,9), studi innovativi hanno rivelato che alterazioni nel micobioma, nei pazienti con IBS è alterato (10,11) rispetto a quello dei controlli sani ed è stata osservata una minore diversità α e una diversità β dei funghi (11,12). I funghi non solo presentano alterazioni in abbondanza nei pazienti con IBS, ma sono anche associati ai diversi sintomi di questi. Studi clinici hanno scoperto che Zygosaccharomyces è positivamente associato al dolore addominale, mentre Malassezia è inversamente associato ad esso (13). Per altri sintomi intestinali, Candida è correlata positivamente alla gravità del gonfiore (13), mentre S. cerevisiae e S. boulardii hanno mostrato il potenziale per regolare i movimenti intestinali (14,15,16). Oltre ai sintomi intestinali, il micobioma è anche correlato ai disturbi dell'umore nei pazienti. I pazienti con IBS con sintomi psichiatrici e psicologici, come ansia o depressione, hanno una diversità o una struttura di funghi distinte dai pazienti con IBS senza sintomi psichiatrici (13). Infine, ulteriori pubblicazioni dimostrano come anche l'abbondanza di Methanobrevibacter smithii, tra i metanogeni più predominanti nell'intestino umano, nei pazienti con IBS è maggiore rispetto a quella nei soggetti sani (17,18,19) e che il metano, convertito fisiologicamente a partire da idrogeno, acido acetico o composti metilici, da parte dei metanogeni, rallenta il transito intestinale e può portare alla stitichezza nell'IBS- C (20,21). Pertanto, gli Archea interagiscono con l'ospite e altri microbi per mantenere l'omeostasi intestinale, ma quando l'equilibrio si rompe, i metanogeni possono aggravare i disturbi intestinali e potenzialmente causare IBS. Questa comprensione olistica potrebbe portare a nuove modalità di diagnosi e terapie più efficaci, basate su un approccio integrato che considera l'intero ecosistema microbico intestinale.

Conclusioni: Strategie Innovative per una Gestione Efficace dell'IBS

Le evidenze mostrano come la disbiosi nell'IBS sia un fenomeno complesso che coinvolge non solo il Microbiota batterico ma anche altre comunità microbiche come il Micobioma e l’Archeoma. L’esplorazione del ruolo dei funghi, virus e archea nell'ecosistema intestinale apre la porta a nuove strategie diagnostiche e terapeutiche, promettendo un futuro in cui l'IBS possa essere gestita con un approccio molto più mirato e personalizzato. La ricerca futura dovrà concentrarsi sulla validazione di questi risultati in coorti più ampie e sulla traduzione di queste conoscenze in strategie terapeutiche efficaci e personalizzate.

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